È straordinario come internet renda incredibilmente semplice concretizzare un’idea. Alla fine l’ho fatto: ho aperto il mio account Facebook, sono andato nella sezione dei gruppi e ho creato un nuovo gruppo. Con pochi semplici click del mouse, l’idea di creare un’associazione per promuovere la normalizzazione della lingua salentina, è diventata realtà. È nato l’Istitutu de lli studi salentini. Il nome è un omaggio all’Institut dels Estudis Catalans, l’accademia che regola la lingua catalana e ne protegge la cultura; è un omaggio a una terra che ha risvegliato in me una sorta di patriottismo salentino, che ha dato la luce a un uomo che è diventato un modello da seguire, Pompeu Fabra.
Il cammino da effettuare è lunghissimo e, sebbene sia ancora giovane, forse non vedrò il salentino affermarsi come lingua all’interno della penisola salentina, ed essere riconosciuta come tale. Ciò nonostante credo che anche questi piccoli gesti, come la creazione di un’associazione che spero raccoglierà interesse in chi, come me, ama la propria terra e la propria cultura, aiuteranno la preservazione e la difesa d’essa.
Sto scrivendo una bozza di un possibile statuto costitutivo di tale organizzazione, con l’obiettivo di creare una versione definitiva e rendere operativa al 100% l’associazione, mediante una sua registrazione negli appositi registri. Ho voluto includere negli scopi anche la preservazione e la diffusione di altre due lingue minoritarie e forse ancora più in pericolo rispetto alla lingua salentina: il griko, parlato nella Grecia Salentina, e l’ärbereshë, parlato a San Marzano di San Giuseppe. Non mi interesserò personalmente a tali lingue, ma credo che sia ugualmente importante fare qualcosa per salvaguardarle, e spero che anche tali sezioni diventino operative con l’interesse di qualche parlante animato dall’amore per la propria lingua e la propria cultura.
Qui di seguito l'attuale bozza dello statuto dell'organizzazione:
Il cammino da effettuare è lunghissimo e, sebbene sia ancora giovane, forse non vedrò il salentino affermarsi come lingua all’interno della penisola salentina, ed essere riconosciuta come tale. Ciò nonostante credo che anche questi piccoli gesti, come la creazione di un’associazione che spero raccoglierà interesse in chi, come me, ama la propria terra e la propria cultura, aiuteranno la preservazione e la difesa d’essa.
Sto scrivendo una bozza di un possibile statuto costitutivo di tale organizzazione, con l’obiettivo di creare una versione definitiva e rendere operativa al 100% l’associazione, mediante una sua registrazione negli appositi registri. Ho voluto includere negli scopi anche la preservazione e la diffusione di altre due lingue minoritarie e forse ancora più in pericolo rispetto alla lingua salentina: il griko, parlato nella Grecia Salentina, e l’ärbereshë, parlato a San Marzano di San Giuseppe. Non mi interesserò personalmente a tali lingue, ma credo che sia ugualmente importante fare qualcosa per salvaguardarle, e spero che anche tali sezioni diventino operative con l’interesse di qualche parlante animato dall’amore per la propria lingua e la propria cultura.
Qui di seguito l'attuale bozza dello statuto dell'organizzazione:
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