domenica 13 giugno 2010

Istitutu de lli studi salentini

È straordinario come internet renda incredibilmente semplice concretizzare un’idea. Alla fine l’ho fatto: ho aperto il mio account Facebook, sono andato nella sezione dei gruppi e ho creato un nuovo gruppo. Con pochi semplici click del mouse, l’idea di creare un’associazione per promuovere la normalizzazione della lingua salentina, è diventata realtà. È nato l’Istitutu de lli studi salentini. Il nome è un omaggio all’Institut dels Estudis Catalans, l’accademia che regola la lingua catalana e ne protegge la cultura; è un omaggio a una terra che ha risvegliato in me una sorta di patriottismo salentino, che ha dato la luce a un uomo che è diventato un modello da seguire, Pompeu Fabra.
Il cammino da effettuare è lunghissimo e, sebbene sia ancora giovane, forse non vedrò il salentino affermarsi come lingua all’interno della penisola salentina, ed essere riconosciuta come tale. Ciò nonostante credo che anche questi piccoli gesti, come la creazione di un’associazione che spero raccoglierà interesse in chi, come me, ama la propria terra e la propria cultura, aiuteranno la preservazione e la difesa d’essa.
Sto scrivendo una bozza di un possibile statuto costitutivo di tale organizzazione, con l’obiettivo di creare una versione definitiva e rendere operativa al 100% l’associazione, mediante una sua registrazione negli appositi registri. Ho voluto includere negli scopi anche la preservazione e la diffusione di altre due lingue minoritarie e forse ancora più in pericolo rispetto alla lingua salentina: il griko, parlato nella Grecia Salentina, e l’ärbereshë, parlato a San Marzano di San Giuseppe. Non mi interesserò personalmente a tali lingue, ma credo che sia ugualmente importante fare qualcosa per salvaguardarle, e spero che anche tali sezioni diventino operative con l’interesse di qualche parlante animato dall’amore per la propria lingua e la propria cultura.


Qui di seguito l'attuale bozza dello statuto dell'organizzazione:

ARTICOLO 1 – Denominazione e scopi dell’associazione

L’Istitutu de lli studi salentini è un’associazione che ha per obiettivo la ricerca e lo studio di tutti quegli elementi che costituiscono la cultura salentina.

ARTICOLO 2 – Finalità

Costituiscono finalità dell’Istitutu de lli studi salentini: a) Studiare la lingua salentina, stabilirne una norma linguistica che possa essere utilizzata in tutta la penisola per scopi ufficiali e per l’insegnamento nelle scuole, e vigilare affinché tale norma rimanga coerente alle varietà linguistiche effettivamente parlate nella penisola; promuovere e agevolare lo studio di tale lingua. b) Studiare la lingua grika, stabilirne una norma linguistica che possa essere utilizzata nell’area della Grecia Salentina, e vigilare affinché tale norma rimanga coerente alle varietà linguistiche effettivamente parlate in tale area; promuovere e agevolare lo studio di tale lingua; instaurare connessioni culturali con i comuni della Bovesia. c) Studiare la lingua arbëreshë, stabilirne una norma linguistica che possa essere utilizzata nel comune di San Marzano di San Giuseppe, e vigilare affinché tale norma rimanga coerente alla lingua effettivamente parlata in tale comune; promuovere e agevolare lo studio di tale lingua; instaurare connessioni culturali con le altre zone dell’Arberia. d) Dare un impulso alla diffusione della cultura salentina, alla preservazione e salvaguardia delle sue tradizioni, e allo sviluppo culturale della società.

ARTICOLO 3 – Lingue utilizzate

Le lingue utilizzate dalll’Istitutu de lli studi salentini sono il salentino, il griko, l’arbëreshë e l’italiano.

sabato 12 giugno 2010

ŝpari, sparen e sparagnare

Sono iniziati gli esami, sono iniziati i Mondiali, è iniziato il grande caldo che, come ogni anno, tormenta i poveri studenti che non possono godere del mare per colpa dello studio. Nonostante tutto, trovo ancora il tempo per studiare le lingue, esperanto, catalano, adesso ho anche scaricato un corso di finlandese che inizierò non appena possibile. Ed è proprio lo studio delle lingue che mi permette di trovare straordinarie analogie tra esse e il salentino :) oggi ho scoperto un verbo dell'esperanto ŝpari, che deriva etimologicamente dal tedesco "sparen". Il suo significato è straordinariamente simile al salentino "sparagnare", ovvero risparmiare.
Che abbia trovato un residuo della dominazione longobarda?

mercoledì 9 giugno 2010

Les simetries català-salentino


È straordinario come le corrispondenze fra il catalano ed il salentino mi balzino improvvisamente dinanzi agli occhi, quasi come se, dotate di una loro volontà, volessero farsi notare da me, attratto dal fascino di queste piccole perle di cultura e di storia. E così anche oggi ho scoperto una nuova somiglianza, completamente insperata.
In questi giorni sto preparando un esame (domani è il giorno della grande sfida), così mi ritrovo spesso all'università per studiare con un mio compagno di studi e, a volte, parlare con gli altri colleghi. Oggi, mangiando insieme, è uscito fuori l'argomento della cucina, dei piatti tipici catalani e a mia volta ho illustrato uno dei piatti tipici salentini (gli gnimmarieddi *-* una bontà divina). Ho provato a spiegare che cos'erano, ed è uscita fuori la parola "embolicat", che in catalano significa "avvolto", quindi per estensione "involtini".
In un primo momento non ho dato peso alla cosa però dopo, tornando a casa, ho continuato il mio studio del lessico salentino (arrivato alla lettera m) e ho letto nel dizionario del Rohlfs la parola mbojacatu, che ha lo stesso significato ed è molto simile alla parola catalana...

embolicat, mbojacatu... il significato è praticamente lo stesso (involto)

come al solito un'occhiata all'enciclopedia catalana mi aiuta a dissolvere il mistero dell'origine etimologica:

bolic



[1345; d'origen incert, podria tractar-se d'un der. de bola1, però també, més probablement, podria ser d'origen preromà, indoeuropeu, d'una arrel wol- 'vinclar, enrotllar, girar']


m 1 Fardell.


2 Manyoc de cabells, de fils, de fibres, etc.

A quanto pare embolicat, participio di embolicar, deriva da bolic che, a sua volta, potrebbe derivare da bola, termine derivato dal latino... l'origine, gira e rigira, è sempre la stessa (la lingua degli antichi dominatori del mondo), anche se la forte differenza fra il significato di bulla in latino ed il significato di bolic in catalano e quindi di embolicar/mbojacatu mi fa pensare che probabilmente, se la mia intuizione è corretta, ci troviamo davanti a un prestito linguistico :)

Alla prossima intuizione ;)